San Dorligo, l’appello dello Spi ai candidati sindaci: più welfare e più spesa sociale

Più servizi sociali e sanitari di prossimità, più infrastrutture pubbliche per rafforzare la presenza del welfare sul territorio, una politica di imposte locali e di spesa sociale che supporti maggiormente anziani, fragili e non autosufficienti, il cui numero è in costante aumento. Sono le richieste che il Sindacato pensionati Cgil ha presentato ai candidati sindaco del comune di San Dorligo della Valle, nel corso del primo di una serie di confronti pubblici organizzati in vista delle elezioni amministrative dell’8 e del 9 giugno.

All’incontro, coordinato dal segretario provinciale dello Spi di Trieste Adriano Sincovich, hanno partecipato tre dei quattro candidati in lizza per la carica di primo cittadino: Alessandro Coretti (Pd, Rc, Slovenska Skupnost, Patto per Dolina), Roberto Drozina (Verdi Territorio Ambiente) e Giorgio Marchesic (Federazione Tlt). Prioritario in vista del voto, secondo il segretario della lega territoriale Spi Trieste est Stefano Borini, che ha concluso l’incontro, il tema del recupero del rapporto tra cittadini e politica, «fondamentale – ha detto Borini – perché la democrazia è partecipazione e la responsabilità delle decisioni non può essere legata alle scelte di una percentuale minoritaria della popolazione». Da qui l’appello a un rilancio del confronto democratico tra amministrazione e parti sociali: «Lo strumento della contrattazione sociale – ha detto ancora Borini – è a disposizione delle amministrazioni e dei partiti che le sostengono, per affrontare tutti i grandi nodi da sciogliere e le sfide da affrontare anche a livello locale, in particolare su temi che riguardano da vicino anziani e fragili come il contrasto alla solitudine e all’impoverimento, situazione che grava su una parte sempre più ampia della popolazione, e come il pesante aumento dei costi delle strutture residenziali».

Le tendenze demografiche, economiche e occupazionali in atto in regione alzano l’asticella delle difficoltà che dovrà affrontare la prossima amministrazione. «Tra le grandi incognite da affrontare sul versante occupazionale – ha sottolineato nella sua analisi il segretario regionale dello Spi Renato Bressan – non solo quelle legate a crisi industriali come quella di Wartsila, ma anche il tema del ricambio generazionale sul mercato del lavoro, in un comune che negli ultimi 30 anni ha visto ridursi di 800 residenti la popolazione in età da lavoro, quella nella fascia 15-64 anni, nella quale oggi si colloca solo il 60% dei 5.700 abitanti di San Dorligo. Parallelamente – ha aggiunto Bressan – gli over 65 sono diventati il 28% della popolazione e gli over 80 raddoppiati, dal 1992, dal 4 all’8%, riducendo ai minimi termini la disponibilità di caregiver familiari».

A preoccupare il sindacato anche i crescenti squilibri nella distribuzione del reddito. «Dal 2015 al 2022 – ha rilevato il segretario dello Spi – il reddito complessivo è cresciuto del 10,9% a livello nominale, a fronte di un’inflazione del 12,8%. Questo significa che c’è stato un impoverimento in termini reali, in particolare nella fascia del lavoro dipendente, dove i redditi sono cresciuti solo del 5%. Un po’ migliore la situazione dei pensionati, il cui reddito medio è aumentato un po’ più della pensione, pur assestandosi su un valore molto basso (20mila euro lordi). Ma balza all’occhio la crescita dei redditi da lavoro autonomo, che nei 7 anni considerati sono cresciuti di più del 50%, accentuando gli squilibri nella distribuzione della ricchezza. Per questo vanno affrontati i temi cruciali della rimodulazione in senso progressivo delle imposte locali e dell’aumento della spesa sociale, che oggi rappresenta a San Dorligo il 10% della spesa corrente del Comune».