Manovra inaccettabile, cambiare si deve

Cambiare questa manovra si può e si deve. Lo sciopero di oggi serve a ribadirlo, dopo che l’incontro di ieri sera ha confermato le distanze tra l’impostazione della manovra e le richieste dei sindacati». È quanto dichiara il segretario regionale della Cgil Franco Belci, al termine dell’incontro di stamattina tra il Prefetto di Trieste e i sindacati, svoltosi in concomitanza col presidio organizzato dai sindacati confederali in piazza Unità.
«Non possiamo accettare – prosegue Belci – un provvedimento dove la gran parte delle entrate è garantita da lavoratori dipendenti e pensionati, sulle spalle dei quali grava il peso principale di questa manovra, per effetto dei tagli alle pensioni, dell’Ici sulla prima casa, dei rincari di addizionali e imposte indirette. Un’impostazione che essere radicalmente modificata in Parlamento, con nuove misure finalizzate a colpire l’evasione e aumentare il prelievo sui patrimoni, a partire da quelli scudati dal precedente Governo».
Oltre alla manifestazione di Trieste, com’è noto, iniziative analoghe si sono tenute nella mattinata anche a Gorizia e Pordenone, mentre a Udine il presidio è previsto nel pomeriggio, a partire dalle 15. Per quanto riguarda le adesioni nelle fabbriche, i primi dati vengono dal settore metalmeccanico: nella tabella le percentuali di astensione dal lavoro (ulteriori aggiornamenti verranno forniti nelle prossime ore).

LE ADESIONI NELLE FABBRICHE (dati provvisori)
– Udine
Dynamic technologies (Attimis) 80%
Luvata (Pocenia) 65%
Far (Reana) 80%
Automotive Lighting (Tolmezzo) 65%
– Trieste
Pittway 55%
Sertubi 80