La Cgil contro la Giunta regionale: assurdo l’aumento dei ticket

TRIESTE La Regione aumenta i ticket della sanità del 3,5%: «Erano bloccati da anni. Quello previsto è un mero allineamento all’inflazione» minimizza l’assessore Vladimir Kosic. Ma la Cgil vuole il dietrofront: «L’incremento non si concilia in alcun modo con la necessità di sostenere il reddito delle famiglie» protesta Giuliana Pigozzo.
LA DELIBERA L’adeguamento dei ticket è scattato dal 1° gennaio in tutte le strutture del sistema sanitario regionale. A sancirlo è stata una delibera approvata a fine anno dalla giunta: «Le nuove tariffe relative alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, compresa la diagonistica strumentale, di laboratorio e di assistenza ospedaliera, sono incrementate nella misura del 3,5%». In alcuni casi, però, l’aumento è superiore: il ticket per la prima visita specialistica, ad esempio, sale da 25,50 euro a 29 euro.
IL TETTO MASSIMO Resta tuttavia inalterato il tetto massimo di 36 euro: nessun cittadino può pagare un ticket superiore anche se la prestazione richiesta costa di più. Nessuna variazione, inoltre, per l’accesso non urgente al pronto soccorso: 10,33 euro se l’utente si presenta su indicazione del medico specialista e 7,75 euro se si presenta autonomamente.
L’ATTACCO La Cgil non gradisce nemmeno un po’ il ritocco: «Durante il recente confronto sulla Finanziaria, la richiesta sindacale di incrementare adeguatamente il Fondo sanitario non venne accolta, perché la Regione non lo riteneva necessario. Lo stesso presidente Renzo Tondo, a fine anno, affermò che le risorse andavano spese meglio, non evidenziando in alcun modo il bisogno di reperire nuove entrate attraverso i ticket» ricorda la Pigozzo. Ma allora, se il bisogno non c’è, perché questi aumenti, incalza la segretaria regionale della Cgil? E insiste: «A meno di un mese dall’approvazione della manovra si fa una scelta che dimostra scarsa conoscenza della sanità regionale e che smentisce la manifesta volontà di recuperare risorse attraverso la riorganizzazione del sistema».
IL DIETROFRONT Ne deriva la richiesta di un rapido dietrofront: «Chiediamo che la delibera venga immediatamente ritirata. Diversamente si ripropone l’esigenza di riaprire il confronto sulla sostenibilità del sistema sanitario regionale dentro al quale va ridiscusso anche il concorso dell’Irap».
LA REPLICA Ma Kosic respinge sin d’ora le accuse. Spiega che l’aumento è un mero allineamento all’inflazione. Ricorda che il ticket era bloccato da anni. E aggiunge anche che alcune tariffe, come ad esempio quelle per le colonscopie, erano decisamente troppo basse al punto da non consentire di abbattere le liste d’attesa.