Congresso regionale Spi: il dibattito

La relazione introduttiva di Degano ha dato avvio a un dibattito lungo e articolato, di cui riportiamo in sintesi una serie di testimonianze.

GENNI SARDO (Trieste)

Nei due documenti congressuali un passo indietro sul grande tema della turtala delle donne. La tutale delle donne lavoratrici e delle pari ppoortuinità deve divenatrre una priorità nell’azione sindacale della Cgil e dello Spi.

VANNI FERRARI (Udine)

Promiuovere le relazioni con le associazioni cdei consumatori, che esprimono anche loro una forte azione di tutela dei lavoratori e dei pensionati.

GIORGIO UBONI (Trieste)

Presentarsi uniti al paese: il modello vincente è quello della contrattazione sociale, per permetterci di essere un sindacato di tutti i cittadini e non solo dei pensionati. In questo senso bisogna recuperare il valore della confeferalità e della solidarietà tra le generazioni.

ELIO NADALUTTI (Udine)

Superare i confini tra le categorie e lavorare per il futuro, consapevoli del momento politico che attraversiamo nel Paese e in regione, con una destra che vuole smantellare le tutele del welfare e la Costituzione materiale.

ROBERTA MASSERA (Gorizia)

Il welfare comincia dalle scuole, dalla tutela prima dei bambini, poi degli studentim, dei deboli e dei non autosufficienti. I primi ad essere colpiti dalle politiche del Governo. Per questo è indispensabile rilanciare la confederalità e la conhtrattazione territoriale.

GINO DORIGO (Udine)

Contrattazione territoreiale invocata ma poco praticata. Diobbiamo individuare gli osrtacoli politici, a partire dalla cultura xenofoba ed esclusionista che caratterizza la Giunta Tondo. Lottare per il protagonismo sociale dell’anziano e per la confewderalità, un obiettivo non cempre condivisio nei fatti in Cgil.

STELIO ZIVIC (Trieste)

Sviluppare i rapporti tra Spi e strutture di servizio, per dare risposte anche ai problemi concreti della gente, a partire da fisco e pesnioni.

GIUSEPPE TORRACO (Gorizia)

Il proselitismo si fa anche attraverso le strutture di servizio: anche così si contrasta il calo degli iscritti.

ELIOS VERTOVESE (Auser regionale)

Indispensabile rafforzare i rapporti con l’Auser, che porta avanti valori di civiltà, eguaglianza e progresso. 
EZIO VENDRUSCOLO (Pordenone)

L’informazione in Italia è manipolata, dobbiamo riuscire a moltiplicare gli sforzi per far sentire la nostra voce. Attenzione alla privatizzazione strisciante di sanità e assistenza: ecco perché dobbiamo uscire dalle nostre sedi e dalle nostre leghe e parlare con la gente.

FRANCO BELCI (segretario generale Cgil Fvg)

Lo Spi ha un’identità sua, che valorizza i grandi temi dei servizi, delle forme di aggregazione, delle garndi battaglie sociali, che spesso sfuggono nella sfida quotidiana della contrattazione aziendale. Un sindacato che conserva e tramanda i grandi valori politici che hanno fatto e fanno la storia della Cgil, in un momernto politivo che vede l’attacco alla Costituzione, il dilagare della corruzione, la crisi dello Stato di diritto, l’attacco ai diritti degli immigrati, contro il quale la Cgil e lo Spi si stanno impegnando anche in regione..

CALOGERO DI PRIMA (Pordenone)

Lo Spi non deve essere solo un sindacato di pensionati. Su di noi e sulle nostre famiglie si scaricano i problemi di tutte le generazioni: ecco perché è fondamentale rafforzare i rapporti con la Cgil e le categorie del lavoro attivo.

SILVANO TALOTTI (Udine)
Il sogno di un Paese migliore sta andando in pezzi. Necessario quindi rilanciare il nostro progetto di una società alternativa. Importante il ruolo della Cgil, ma la Cgil da sola non basta. Fondamentale quindi rilanciare i rapporti unitari con Cisl e Uil: importante in questo senso lo sciopero di Udine contro la crisi.

DANIELE ROVIANI (Pordenone) 
Social card odiosa, poi sono arrivati i bonus, compresi i 1.000 euro regionali per la regolarizzazione delle badanti. Questo non è giusto e dobbiamo dirlo. Giusto regolarizzare, ma sempre e non solo attraverso le una-tantum.

LUCIA COMUZZI (Gorizia)
È la donna che sostiene il welfare nel nostro Paese: quiondi famiglie e donne hanno bisogno di sostegno, ma nessun Governo ha fatto una vera politica della famiglia. Le detrazioni sono solo un palliativo.

NAZARIO MAZZOTTI (segreteria regionale)
Sarebbe bello che ci guardassimo allo specchio e ci chiedessimo se siamo all’altezza di quanto ci chiedono i nostri iscritti. Aver contattato il 12% dei nostri iscritti è meglio del passato, ma non può essere considerato un risultato sufficiente. Quindi dobbiamo chiederci quali sono i nostri punti deboli, quali sono le cose per contrastare il monopolio dell’informazione che ci troviamo contro. L’obiettivo è rafforzare la contrattazione territoriale: possiamo riuscirci solo facendo squadra con la confederazione, il pubblico impiego e le altre categorie. Rafforzando nel contempo i rapporti con Fnp e uilp, un patrimonio che non possiamo disperdere. E naturalmente non possiamo permetterci di arretrare sul fronte dei servizi.

GIOVANNA DEL GIUDICE (Trieste)
Le nuove povertà aumentano, così come si allargano le disuguaglianze, comprese quelle tra uomo e donna. In questa situazione la Giunta Tondo ha deciso di abolire il reddito di cittadinanza: una questione che dobbiamo porre al centro dei nostri rapporti con la Giunta.

MARGHERITA VUERICH (Udine)
Tra le nostre battaglie anche quella per rafforzare la presenza delle donne nella politica e nelle istituzioni, specie in una regione dove anche l’importanza delle pari opportnità viene messa in discussione.

ADRIANA MEROLA (Trieste)
Siamo uno degli ultimi baluardi contro l’imarbarimento della nostra società e il personalismo esasperato. Quello che sta avvenendo in questi giorni nel Paese, con il tentativo di mettere il bavaglio all’informazione, deve spaventarci e moltilplicare il nostro impegno politico e sindacale.

LILIANA PANDULLO (Udine) 
Non siamo e non vogliamo essere solo un sindacato dei pensionati e degli anziani. La nostra priorità, in questo momento, è l’impegno in difesa del lavoro, delle migliaia di precari privi di tutele e costretti a subire forme vecchie e nuove di caporalato.

CELINA CESARI (segreteria nazionale Spi-Cgil)
La partecipazione a questo congresso, anche in questa regione, è la risposta che ha dato lo Spi agli attacchi che ha ricevuto il sindacato pensionati, che ne hanno messo in dubbio autorevolezza e rappresentatività. Altrettanto autorevole la risposta che hanno dato gli iscritti con il voto nelle assemblee, decretando con una maggioranza schiacciante la loro fiducia nel ruolo dello Spi e nel valore della confederalità.