Tasse locali, i sindacati pensionati di Udine chiedono più equità 

Garantire concretamente,
nell’applicazione delle imposte locali, l’applicazione del principio di equità 
e progressivita previsto dall’articolo 53 della Costituzione. È quanto chiedono
ai 137 Comuni della provincia i sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e
Uilp-Uil di Udine, che hanno annunciato il rilancio dell’attivita di
contrattazione locale su fisco, tariffe e welfare, in linea con gli obiettivi
della recente piattaforma unitaria sul fisco varata a livello nazionale dalle
confederazioni. «Con l’obiettivo ““ spiegano le segreterie provinciali ““ di
approfondire il confronto e la condivisione delle scelte non soltanto sugli
aspetti fiscali, ma anche sulla quantità  e la qualità  dei servizi».
DISPARITÀ. L’avvio della mobilitazione
è stato annunciato in un convegno sul tema “Servizi e tassazione locale:
pensionati ed equità “ tenutosi venerdì a Udine, in sala Ajace. Nell’occasione
Spi, Fnp e Uilp hanno presentato un quadro sintetico sull’applicazione delle
imposte locali in provincia. Ne emerge una situazione largamente incompleto,
anche per i ritardi nella definizione delle aliquote Tasi e Tari, ma che già 
evidenzia una forte disomogeneità  delle scelte e l’assenza, nella stragrande
maggioranza delle amministrazioni, di correttivi tesi a tutelare le fasce di
reddito più basse. Ipotizzando un caso tipo, un pensionato con prima casa di
rendita catastale media e 15mila euro di reddito lordo annuale, pari a 985 euro
netti al mese, può trovarsi a pagare quasi 400 euro tra Irpef e Tasi dove le
due aliquote vengono applicate ai massimi. Importo che si azzera in quei comuni
che non prevedono addizionale e Tasi sull’abitazione principale.
LA MAPPA. Da qui la
richiesta di adottare criteri volti a una maggiore equità  nel prelievo e alla
tutela dei redditi più bassi, che al momento sono largamente in minoranza. I
Comuni che non applicano l’addizionale Irpef sono soltanto 34, quindi 1 su 4, e
tra i 103 che la applicano solo un terzo (34) prevedono fasce di esenzione,
mentre 65 hanno aumentato l’aliquota nel 2012 o nel 2013 e 15 la applicano
nella misura massima dello 0,8%. Difficile invece definire un quadro della
Tasi, visto che solo 15 Comuni hanno adottato delibere in materia, peraltro in
diversi casi suscettibili di modifiche in vista della scadenza fiscale di
dicembre. Tra questi poco meno della metà  (7 su 15) ha azzerato l’aliquota
sull’abitazione principale.
CONTRATTAZIONE. I protocolli
sul fisco firmati con 8 Comuni (Udine, Tavagnacco, Tolmezzo, Pavia, Pozzuolo,
Gemona, San Giorgio e Cervignano) hanno consentito di ottenere risultati
migliori in termini di aliquote ed esenzioni, ed è per questo che i sindacati
puntano a una campagna autunnale di forte rilancio della contrattazione locale.
«Questo ““ concludono le segreterie ““ anche per rivendicare un maggiore impegno
dei Comuni sul fronte della lotta all’evasione, perché il rincaro delle imposte
locali aggrava ulteriormente gli squilibri e le diseguaglianze a danno di
pensionati e lavoratori dipendenti».