Sanità : il governo mette le mani in tasca ad anziani e pensionati

Per finanziare gli “interventi cipria” come il taglio dell’Ici, il Governo ha deciso di operare tagli insostenibili alla tutela della salute dei cittadini. Secondo i calcoli del Sindacato dei pensionati nei prossimi tre anni, tra finanziamento sottostimato e tagli, mancheranno al Fondo sanitario Nazionale ben 9 miliardi di euro. Gli effetti di tali misure si sentiranno presto nel bilancio delle famiglie. Dal 1° gennaio verrà introdotto il super ticket di 10 euro per le prestazioni diagnostiche e specialistiche. Inoltre nelle regioni con bilancio in rosso (Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Sicilia) la manovra del Governo prevede l’estensione del ticket anche ai cittadini attualmente esenti.
Una misura odiosa, iniqua e insostenibile sotto il profilo economico poiché scarica le inefficienze, le inadempienze sul potere d’acquisto dei pensionati. Inoltre, la scelta del Governo di non adottare il decreto sui nuovi Livelli essenziali di assistenza rende la situazione non sostenibile sia per la tenuta del SSN sia per la qualità della vita dei cittadini e, in particolar modo delle persone malate e degli anziani. Bloccare il provvedimento sui Lea significa ridurre l’assistenza, le prestazioni ed i servizi a numerose categorie di cittadini.
Salta la fornitura gratuita del vaccino per la prevenzione del tumore della cervice uterina; non sarà possibile eseguire gratuitamente l’epidurale per il parto indolore; viene cancellata la possibilità prevista, per mortivi sanitari e per indigenza economica, di ricevere gratuitamente le cure odontoiatriche; dovranno attendere migliaia di malati cronici e pazienti affetti da malattie rare il riconoscimento all’esenzione; così come le persone non autosufficienti vedranno svanire l’ampliamento dell’ assistenza protesica con l’introduzione di nuovi ausili informatici e di comunicazione e il rafforzamento dell’ assistenza domiciliare.
Una manovra pertanto che taglia le risorse al Fondo sanitario nazionale, aumenta il livello di compartecipazione alla spesa e li estende anche ai cittadini esenti, riduce e taglia servizi e prestazioni. Contro questa insostenibilità lo Spi si mobiliterà fin da subito.
CARLA CANTONE, segretaria generale Spi-Cgil