Ronchi, sindacati dubbiosi su una casa di riposo all’ex albergo Furlan

Per i sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil, la
decisione del consiglio di Ronchi dei Legionari di avviare la
riconversione dell’ex albergo Furlan in casa di riposo, apre più
dubbi che certezze. I sindacati dei pensionati, infatti, pensano che
anche alla luce dei gravi problemi economici e sociali legati al
Covid-19, sia necessario porre le basi per un nuovo sistema di
welfare, sanità  e tutele. «Per questo ““ dicono le organizzazioni
sindacali – riteniamo che la costruzione di nuove case di riposo nel
nostro territorio non possono essere la giusta risposta. I dati ci
dicono che oltre il 95% degli anziani nelle case di riposo sono non
autosufficienti, dato drammatico. Perché può essere in parte vero
che c’è una richiesta maggiore di posti nelle residenze protette, ma
questo avviene soprattutto per una carenza di servizi di assistenza
sul territorio e a livello domiciliare, che significa mettere più
risorse e personale per far sì che anche gli anziani possano avere
diritto all’assistenza domiciliare. Pertanto più pubblico e meno
privato, per noi non è solo uno slogan».
«È dimostrato che
l’anziano anche con cronicità  o patologie ““ continuano Spi-Cgil,
Fnp-Cisl, Uilp-Uil – se assistito nell’ambito familiare riceve
benefici e vive molto meglio. Non dimentichiamoci dei costi elevati a
cui le famiglie sono esposte per il pagamento delle rette nelle case
di riposo ormai esclusivamente gestite da privati e cooperative con
controlli solo parziali delle amministrazioni comunali. Far girare
l’economia costruendo case di riposo – concludono – non è certo
l’approccio ideale».