Rivalutazione pensioni, sindacati mobilitati anche in Fvg

Modifiche
sostanziali al decreto pensioni, insufficiente e inadeguato, per renderlo più
equo e rispondente alla sentenza della Corte Costituzionale. È quanto chiedono
i sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, che hanno avviato una
mobilitazione in vista della conversione in legge del decreto. Due le
iniziative già  decise a livello nazionale, la prima il 24 giugno in piazza del
Pantheon e la seconda il 21 luglio davanti al Senato, in occasione
dell’approvazione della legge di conversione, e vedranno entrambe la partecipazione
dei sindacati pensionati del Fvg.

Spi, Fnp e Uilp, in particolare, chiedano che venga
ristabilito il montante delle pensioni in essere, per impedire che il danno
derivato dal blocco diventi permanente, e di definire per il futuro un meccanismo
di rivalutazione in grado di garantire nel tempo il potere d’acquisto degli
assegni. Temi, questi, al centro del tavolo con il ministro Poletti chiesto e
ottenuto dai sindacati pensionati, che si riunirà  per la prima volta a luglio.
«Tavolo che dovrà  affrontare, oltre al tema della rivalutazione, anche altre
questioni chiave come la riduzione del carico fiscale sulle pensioni, anche
attraverso l’equiparazione no tax area per pensionati e lavoratori e
l’eliminazione del fiscal drag, l’estensione della 14a mensilità  per sostenere
le pensioni medio-basse, la ricostituzione di un finanziamento certo e stabile
per gli interventi sulla non autosufficienza, la revisione della legge
Fornero», spiegano i segretari regionali Ezio Medeot (Spi), Renato Pizzolitto
(Fnp) e Magda Gruarin (Uilp). «L’apertura del tavolo col Governo ““ concludono ““
è un passo nella giusta direzione, ma la mobilitazione dei sindacati proseguirà 
fino a che il confronto non porterà  a risultati tangibili per i pensionati che
rappresentiamo».