Pensionati e anziani, l’una-tantum non basta

Il raddoppio dell’una-tantum di 100 euro per i pensionati al minimo? La novità annunciata dal presidente della Regione in merito alle variazioni di bilancio soddisfa solo in parte i sindacati pensionati di Cgil-Cisl-Uil: «Per chi vive con 500 euro al mese – dichiarano i segretari regionali Ezio Medeot (Spi-Cgil), Gianfranco Valenta (Fnp-Cisl) e Caterina Martina (Uilp-Uil) – ogni aiuto è prezioso. Ma le una-tantum non bastano, perché servirebbe una politica complessiva di sostegno al reddito. Fermo restando, per altro, che i pensionati stanno ancora aspettando i primi 100 euro di una-tantum, quelli previsti dalla Finanziaria 2011: dove sono finiti quei soldi?».
La una-tantum, quindi, è solo una piccola boccata di ossigeno: «La vera priorità – sostengono i pensionati – è quella di modernizzare e rafforzare un sistema del welfare sempre più in difficoltà di fronte alla crescente richiesta di servizi da parte di anziani e non autosufficienti». Ecco perché Spi, Fnp e Uilp chiedono alla giunta e all’assessore Kosic di destinare parte del consistente avanzo di bilancio resosi disponibile al rifinanziamento del Fap, il  fondo che sostiene l’assistenza domiciliare, alla riduzione delle rette delle case di riposo e al potenziamento dei servizi socio-sanitari sul territorio.
«La disponibilità di risorse che è maturata – dichiarano ancora Medeot, Valenta e Martina – rappresenta l’occasione per rilanciare il processo di riforma e modernizzazione del welfare, spostando il baricentro degli interventi sul territorio: una riforma che potrà avere effetti virtuosi sia dal punto di vista dell’efficienza e della qualità dei servizi, sia sulla tenuta economica del sistema socio-sanitario regionale. In particolare è urgente intervenire sul fronte dell’assistenza domiciliare, dove la crescita della domanda di interventi sta determinando  una crescente tensione sulle liste di attesa, e sull’abbattimento delle rette delle case di riposo, che attualmente si assestano su un importo medio di 1.300 euro al mese: un livello insostenibile per un altissimo numero di utenti e di famiglie, se è vero come vero che il valore medio di una pensione ammonta a 750 euro».