Case di riposo, collegare subito le rette alla gravità  dei casi

«L’ipotesi della Regione di collegare la quota di abbattimento delle rette delle case di riposo all’Isee familiare non aiuterà in modo risolutivo le famiglie, neanche quelle a reddito più basso, nonostante gli 8,6 milioni aggiuntivi messi a disposizione con la Finanziaria 2010». Lo sostengono le segreterie regionali dei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, in merito alla proposta presentata dall’assessore alla Salute Vladimir Kosic davanti alla III Commissione.
La proposta Kosic prevede l’aumento di 1 euro giornaliero del contributo regionale sull’abbattimento delle rette, destinato a tutti gli ospiti non autosufficienti. La quota salirà a 2,5 euro giornalieri per gli utenti con Isee compreso tra 15.000 e 25.000 euro e a 3,5 per quelli con Isee fino a 15.000 euro. «Si tratta di un’ipotesi prudenziale – commentano le segreterie regionali – e che, secondo i nostri calcoli, non impegna neanche tutte le risorse disponibili. A conti accertati, quindi,  bisognerà distribuire l’avanzo ai legittimi destinatari. Non c’è quindi nessun maxi bonus: a fronte dei consistenti aumenti delle rette, scattati da gennaio in 84 case di riposo della Regione, con punte di 10 euro giornalieri, il bonus aggiuntivo coprirà al massimo l’aumento medio di quest’anno, mentre restano interamente a carico delle famiglie i rincari del quadriennio 2006-2009».
Da qui la richiesta di «riformare radicalmente un sistema che di anno in anno scarica sugli utenti o sui comuni una quota crescente delle rette». Per i sindacati non basta quindi collegare l’abbattimento delle rette al reddito: «L’intervento della Regione va parametrato anche alla gravità della non autosufficienza, definendo anche i livelli di assistenza da garantire ad ogni persona non autosufficiente, con costi a totale carico del sistema sanitario regionale.  La compartecipazione degli utenti, infatti, andrebbe chiesta soltanto sugli oneri di vitto e alloggio, definendo regole condivise ed uniformi, valide per tutta la Regione.
Ma non basta: Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil rivendicano anche l’avvio del processo di riqualificazione delle case di riposo e dei centri diurni, altro grande tema sul quale sollecitano nuovamente l’apertura urgente di un tavolo di confronto con l’assessore Kosic.