Cantone: «Redditi e tasse, quanta confusione nei dati»

«Non esiste in Italia un pensionato la cui pensione, tra il 2006 e il 2007, abbia registrato un aumento del 3,1%». E’ ciò che afferma Carla Cantone, segretaria generale Spi Cgil, dopo aver visto quanto emerge dai dati pubblicati dai quotidiani, dove si legge che tra il 2006 e il 2007 l’importo medio delle pensioni sarebbe passato da 13.046 a 13.448 euro, con un incremento appunto del 3,1 %.
Non è veritiero – aggiunge Cantone. È noto infatti che, tra un anno e l’altro, l’importo delle pensioni cresce soltanto per effetto dell’adeguamento al tasso di inflazione (che, rispetto al 2006, è stato del 2%). È altrettanto noto che la spesa previdenziale cresce anche per effetto della sostituzione delle vecchie pensioni che cessano nell’anno, con le nuove liquidazioni.
La nostra contestazione è chiara: i dati pubblicati confondono la crescita della spesa previdenziale – dovuta anche alla sostituzione delle vecchie pensioni con le nuove – con la drammatica condizione reale del singolo pensionato che vede ridurre, di anno in anno, il valore reale della sua pensione per effetto di due fenomeni precisi: un meccanismo che non lo difende a sufficienza dall’inflazione e un carico fiscale eccessivo. Provare per credere: chiedetelo a qualsiasi pensionato e sarà in grado di dimostrarvelo.
Per quanto riguarda la fiscalità – prosegue la leader Spi – il quadro disegnato dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi (riferite al periodo di imposta 2007) evidenzia un elemento costante: i pensionati e i lavoratori a reddito fisso contribuiscono per quasi l’80 per cento alle entrate fiscali del nostro paese. Mentre permangono invece ancora ampie aree che sfuggono al controllo fiscale soprattutto all’interno del 4,2 per cento di lavoro autonomo. 
Ciò che si deve fare, secondo Cantone, è potenziare gli strumenti di lotta all’elusione e all’evasione fiscale. Tra questi, il redditometro e gli studi di settore e, soprattutto, ampliare l’attività di controllo ispettivo. Ogni anno, infatti, sono ben 115 i miliardi di euro di imposte dirette che sfuggono alle maglie del fisco. 
Su questo, non ci pare si facciano passi avanti, osserva Cantone, soprattutto a fronte della caduta di entrate fiscali del 3,8% dei primi quattro mesi del 2009; e in previsione dell’ennesimo condono fiscale che si appresta a varare il governo Berlusconi, per coloro che hanno evaso il fisco portando capitali all’estero. Tutto ciò, conclude, mentre la gran parte dei pensionati italiani è costretta a vivere con pensioni sempre più vicine alla soglia di povertà