Anziani, l’assistenza domiciliare sia il cardine del sistema

«Accogliamo con
favore l’adesione dell’assessore alle linee strategiche da noi proposte,
con particolare riferimento agli obiettivi condivisi di rafforzare
l’assistenza domiciliare e di mettere in rete, nel percorso di presa in
carico dell’anziano fragile, i servizi domiciliari e le strutture
residenziali con governance pubblica». Lo sottolineano i segretari
regionali dei pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e UilP Uil, Roberto Treu,
Renato Pizzolitto e Magda Gruarin, dopo l’incontro richiesto delle
organizzazioni sindacali per discutere il tema dell’accreditamento delle
strutture residenziali per anziani e, più in generale, delle politiche
per la non autosufficienza.
I
sindacati, nell’occasione, hanno ribadito da un lato l’irrinunciabilità 
di una governance pubblica delle strutture residenziali, dall’altro la
necessità  di un cambio culturale sul fronte delle politiche
socio-sanitarie, in una regione come il Friuli Venezia Giulia, in cui
gli anziani fragili sono 85mila, oltre 40mila dei quali già  non
autosufficienti.  «Gli effetti drammatici e i decessi provocati dalla
pandemia in regione, in particolare nelle case di risposo, impongono ““
sostengono i sindacati ““ una radicale trasformazione dei modelli di
residenzialità  e cura a domicilio, per rispondere ai bisogni di salute e
di assistenza dei soggetti fragili, mettendo al centro la dignità  delle
persone e la qualità  dei servizi. La domiciliarità  ““ aggiungono Treu,
Pizzolitto e Gruarin ““ deve essere sempre di più il cardine delle
politiche sociali per non autosufficienti, come ribadito anche nel Pnnr,
dove le azioni previste vedono la casa come principale luogo di cura».
Da qui le richieste, ribadite dai sindacati pensionati al tavolo in
Regione, «di stabilire un piano straordinario di investimenti
sull’assistenza domiciliare, una rivisitazione delle regole per tutelare
e valorizzare le risorse umane ai fini del miglioramento
dell’assistenza e una più attenta partecipazione degli utenti e dei
familiari, con un’organizzazione e gestione pubbliche che mettano in
rete case di riposo, domiciliarità  e servizi del territorio».
Quanto
all’accreditamento delle strutture residenziali, l’assessorato si è
impegnato a presentare la bozza del regolamento a fine mese. Nell’attesa
di poterla esaminare i sindacati ribadiscono quanto già  contenuto nel
documento unitario inviato alla regione, dove sottolineano l’esigenza di
strutture in grado di garantire la dignità  degli ospiti, con uno o due
posti letto e servizi annessi, aree di comunità  e percorsi definiti in
caso di nuove pandemie, oltre all’aumento della compartecipazione
regionale sulle rette, al potenziamento dei livelli di assistenza e
dell’attività  di controllo e ispezione.
Spi,
Fnp e Uilp ribadiscono infine la richiesta, «avanzata più volte negli
ultimi anni e ora diventata improcrastinabile», di istituire un tavolo
permanente di confronto per ridisegnare il sistema della fragilità  e un
osservatorio anziani con la presenza anche delle organizzazioni
sindacali maggiormente rappresentative, con l’obiettivo «di far emergere
eventuali criticità  e proporre soluzioni correttive e migliorative,
verificare il rispetto degli standard organizzativi e l’andamento dei
monitoraggi e delle valutazioni messe in atto».